Sei si ha un sito o un blog su cui si è deciso di pubblicare gli annunci pubblicitari di Google AdSense per guadagnarci qualcosa, come si gestiscono fiscalmente questi guadagni?
Ecco alcuni chiarimenti e consigli su cosa si dovrebbe fare.
1. AdSense e partita Iva
Innanzitutto, è bene sapere che per legge, per guadagnare con Google AdSense, è obbligatorio avere la partita IVA, indipendentemente dall’importo (quella dei 5.000 euro è una leggenda metropolitana).
Ci rendiamo conto che se si guadagnano poche decine di euro all’anno la gestione di una partita IVA risulta quasi improponibile. Se però i guadagni annui derivanti da Google AdSense sono nell’ordine delle migliaia di euro, non bisognerebbe avere dubbi sull’opportunità di aprire la partita Iva.
2. AdSense e codice attività
Se si decide di aprire la partita Iva, per questo tipo di attività legata a Google AdSense, il codice attività da utilizzare è il “73.11.02 – Conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari”, oppure il “73.12.00 – Attività delle concessionarie pubblicitarie”.
3. AdSense e Registro Imprese
Essendo l’attività relativa a Google AdSense un’attività d’impresa, è obbligatoria l’iscrizione al Registro Imprese in Camera di Commercio,
4. AdSense e Inps
Per chi ha guadagni con Google AdSense è obbligatoria anche l’iscrizione alla gestione Commercianti dell’Inps, iscrizione che comporta il pagamento annuo di un minimo di circa 3.000 euro di contributi indipendentemente da quanto si guadagna con AdSense; di conseguenza bisogna essere consapevoli che mettersi in regola per un guadagno di poche migliaia di euro significa rischiare di azzerare i guadagni; si tratta di una norma iniqua e dannosa, contro la quale abbiamo anche lanciato una petizione; ma questa è la legge attuale.
5. AdSense e fatture
Tutti i guadagni che si fanno con Google AdSense vanno fatturati a:
“Google AdSense Payments – VAT
Gordon House
Barrow Street, Dublin 4
Irlanda
VAT ID: IE 63 88047V”
Anche se Google dice che le fatture inviate non vengono neanche prese in considerazione in quanto il tutto viene gestito con un diverso sistema di controlli, chiunque guadagni con AdSense è tenuto a fare la fattura e spedirla all’indirizzo riportato sopra.
La fattura deve essere fatta senza Iva e di norma conviene farne una mensile, con il totale dei ricavi del mese.
In sintesi, la fattura dovrà indicare:
– La data, generalmente l’ultimo giorno del mese a cui ci si riferisce
– Il numero di fattura, che è un numero progressivo che ricomincia da 1 ogni anno
– I dati del titolare dell’account Google AdSense come fornitore
– I dati del cliente Google, come indicati sopra
– Una descrizione del tipo “Concessione di uno spazio sul sito … (riportare qui il nome del proprio sito, per esempio “www.miosito.it”) …, per la pubblicazione di annunci nel mese di …(riportare qui mese e anno di competenza, per esempio “luglio 2011”) …”
– L’importo guadagnato (di solito è in euro, ma se fosse in dollari andrà indicato anche l’importo percepito in euro, con il relativo tasso di cambio)
– L’IVA a zero, e il totale lordo uguale a quello netto.
– La dicitura “Fuori campo di applicazione dell’IVA ex art. 7-ter, D.P.R. 633/1972”
6. AdSense e regime dei minimi
Le operazioni sopra descritte per una corretta gestione fiscale dei guadagni AdSense, non costituendo cessioni all’esportazione, sono compatibili con il regime dei minimi.
7. AdSense e Vies
Chi guadagna con AdSense deve iscriversi obbligatoriamente al Vies (archivio dei soggetti fiscali abilitati alle operazioni intracomunitarie) e deve compiere obbligatoriamente le comunicazioni Intrastat trimestrali (eccetto per i contribuenti minimi), indicando il codice “631130 – Spazi pubblicitari in Internet”.
Ecco i nostri consigli su come muoversi per una corretta gestione fiscale dei propri guadagni AdSense.
Nel caso abbiate bisogno di ulteriori chiarimenti o di una consulenza o di un’assistenza professionale per gestire la vostra attività di AdSense, ci potete contattare compilando il form qui sotto.